eleonora lauro
 

Rift

 
 
 
Give me the liberty to know, to utter and to argue freely according to conscience, above all liberties.
— J. Milton
La libertà che io cerco è quella di apprendere, di parlare e di discutere, liberamente e secondo coscienza: questa, più di tutte le altre libertà.
— J. Milton
 

 
 

Scenography and an unclothed body, a covered face, a sky-blue balloon. These are the essential elements that characterize Eleonora Lauro’s work. This young photographer inaugurated her first exhibition at the Project room in Raffaella De Chirico’s Contemporary Art Gallery, Via Vanchiglia 11/A, Torino, Italy.


Freedom as an affirmation of the self, as a manifesto of life and a result of a strenuous fight taken up and fought against the fear of finding one’s light again, fighting against those who have put out that light with aggression and violence.


A modern Lucifer in female form, who, like the main character in John Milton’s Paradise Lost, searches for freedom even if it takes a painful fall to get there ,”Better to reign in Hell, than serve in Heav'n”, John Milton.


This is what Eleonora’s women seem to be transmitting to us, absolute protagonists, semblances of noble ladies posing in desolate scenarios. Yes, though warning images and manifestos with a hint of lingering pain they ooze the sensation of having completed their exorcism that reveals the pathway to flight, the possibility to live a life…and to live it as a woman.


The female body becomes a gift to the woman herself as she becomes the silent narrator of concealed and omitted glimpses, eyes wide open to realities plunged into the oblivion of the humdrum of daily life , incommodious to understand and handle.

Una scenografia e un nudo, un volto coperto, un palloncino azzurro. Sono questi i calibrati ed essenziali elementi che abitano le fotografie della giovane Eleonora Lauro che inaugura la sua prima mostra presso la Project Room della Raffaella De Chirico Arte Contemporanea.


Libertà come affermazione del sé, come manifesto di vita e risultato di una lotta estenuante intrapresa e combattuta contro la paura di tornare alla luce e contro chi quella luce l’ha spenta con forza e violenza. Una moderna Lucifero al femminile, che come il protagonista del Paradiso Perduto di John Milton, ricerca la libertà anche attraverso una dolorosa caduta. Meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso…

Questo sembrano dirci le donne ritratte da Lauro, protagoniste assolute, simulacri
nobildonne che posano in scenari desolati. Immagini manifesto e monito in cui permane traccia del dolore, sì, ma accompagnato dalla sua complementare azione di esorcismo che svela una via di fuga, la possibilità di vivere la vita e di viverla da donna.


Il corpo femminile diventa omaggio alla donna stessa offrendosi come silenzioso narratore di scorci taciuti e omessi, sguardi aperti a realtà cadute nell’oblìo del quotidiano, scomode da capire ed essere agite. Il progetto nasce da un intimo bisogno dell’artista di indagare le ombre delle sofferenze altrui, tema che diviene perno della sua ricerca concettuale ed insieme estetica. Vite altre, vita di chi rimane dietro l’obiettivo. All’interno delle opere esposte permane, silenziosa, la presenza di Eleonora Lauro, insieme alla sua coscienza, ai segreti e un occhio rivolto all’ “in-dentro” che guarda alla persona e all’artista.